COMUNICATO STAMPA SUI FATTI DI PALERMO

COMUNICATO STAMPA
Alcuni alunni dell’Istituto “Vittorio Emanuele” di Palermo, in un lavoro di approfondimento sulla Giornata della Memoria, hanno paragonato le leggi razziali e la conferenza di Evian del 1938 al decreto sicurezza e al vertice di Innsbruck dei giorni nostri; un accostamento piuttosto forzato, forse non condivisibile, non abbastanza fondato né epistemologicamente rigoroso. Opinabile. Discutibile.
Appunto, discutibile: oggetto di discussione, critica, confronto; a scuola, spazio di dialogo in cui cerchiamo di educare i nostri ragazzi a esprimere le proprie opinioni (magari acerbe e scomposte e provocatorie, com’è spesso, naturalmente, il pensiero di un adolescente) e ad approfondirle, arricchirle, modificarle nel confronto con docenti e compagni.
Perché la scuola è laboratorio di libertà e spirito critico, non fabbrica di consenso.
Ma questo spazio fragile e prezioso di crescita nella partecipazione democratica è stato invaso, con la tempestiva e goffa violenza propria di tutte le censure, dall’USP di Palermo, che ha sanzionato la docente dei ragazzi, prof.ssa Rosa Maria Dell’Aria allontanandola dalla scuola e dimezzandole lo stipendio, e soprattutto ha colpito i suoi allievi, i quali da quest’esperienza dovrebbero trarre un insegnamento ferocemente cinico: studiare significherebbe adeguarsi alle regole di un’ortodossia, e affrettarsi a rifiutare qualunque deviazione del pensiero come eretica; non sarebbe, piuttosto, avventura, tentativo, errore, confronto, scoperta, ripensamento, libera ricerca.
Noi – docenti, personale ATA, dirigente dell’istituto “Calvino” di Città della Pieve – siamo direttamente colpiti da questo provvedimento, che punendo la nostra collega offende al tempo stesso la sua libertà di insegnamento e la libertà d’opinione dei ragazzi: due diritti in un abuso solo.
La nostra protesta di oggi esprime solidarietà e stima alla prof.ssa Dell’Aria e ai suoi alunni e l’intenzione di continuare a sognare e a costruire – come loro – “il miracolo che solo la scuola può compiere: trasformare i sudditi in cittadini” (P. Calamandrei).

Il Dirigente Scolastico, i Docenti, il Personale ATA dell’Istituto “I. Calvino” di Città della Pieve

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