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Tiberio, successore di Augusto, è imperatore dal 14 d.C. al 13 d.C.
Primo della sua famiglia, la gens Claudia, a diventare imperatore, dà vita alla dinastia Giulio-Claudia in quanto figlio adottivo di Augusto.
Nonostante il patrigno appartenesse all’ordine equestre, il nuovo imperatore è di origini senatorie, e, temendo che la sua condizione sociale possa destabilizzare la pace interna al governo che la politica del suo predecessore aveva portato, si mostra sempre incerto e titubante, ad esempio abbandonando gli appellativi “imperatore” e “padre della patria”.
Si trova a perseguire una politica inizialmente cauta e pacata attraverso un’amministrazione finanziaria attenta e moderata e, in politica estera, un atteggiamento votato principalmente al consolidamento dei confini e alla definitiva sottomissione di Cilicia e Cappadocia.
Disgustato dagli intrighi di corte si rifugia a Capri. A Roma Seiano viene sospettato di aver ucciso il figlio di Tiberio e viene eliminato. Tiberio ormai sospetta di tutti.
Gli ultimi anni del regno di Tiberio sono caratterizzati da terrore e sospetto.
L’imperatore muore nel 37 d.C. per cause naturali nominando come suo successore Caligola, il figlio del suo pronipote. |
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